sabato 28 settembre 2013

Crosta Vegana alla Frutta

Origine della ricetta: chi di noi non ha almeno una amico vegano, o almeno una volta non ha pensato alla
possibilità di abbracciare questo mondo o almeno il mondo vegetariano? beh io più e più volte solo che per
chi adora e ama la buona cucina e ha una scarsa forza di volontà il percorso non è lungo ma lunghissimo.
Ci siamo cimentate nella crostata vegana, è semplice trovare in rete delle valide alternative alle ricette che
comprendono alimenti non "veg".Vi dirò io adoro questa crostata, perché non amo i dolci
"dolci" e questa crostata non è per nulla eccessivamente dolce.
Provare per credere.


Ingredienti:

per la frolla:

300 g. di farina
100 g. di zucchero di canna
150 g. di margarina vegetale
latte di soia q.b.
un pizzico di sale
vanillina

per la crema:

5oo ml. di latte di soia
75 g. di farina 
50 g. di zucchero di canna
scorza di limone

per la gelatina:

100 g. di acqua
30 g. di zucchero
1 cucchiaino e 1/2 di fecola di patate



Procedimento:

per la frolla:

Unire farina, zucchero, margarina, un pizzico di sale e la vanillina, lavorare e se necessario aggiungere del latte di soia freddo. Non lavorare troppo la frolla, raggiungere però un composto omogeneo e liscio. Formare una palla e lasciar riposare in frigo per 30 minuti.

per la crema:

Mettere in un pentolino antiaderente il latte a fiamma bassa aggiungente lo zucchero la scorza di limone e man mano aggiungete la farina setacciata. Mescolare fino a raggiungere la giusta consistenza della crema. Spegnere e lasciare raffreddare.

per la lucidatura:

In un pentolino versare l'acqua, lo zucchero e la fecola, amalgamare il tutto finché il liquido non si sarà 
rappreso. Spegnere e lasciare raffreddare.

In fine:

Riscaldare il forno a 180°, imburrare la teglia e "sporcare" la teglia con la farina. Stendere la frolla, per 
quanto riguarda il bordo ripiegarlo a meta, in modo che la crosta sia più spessa rispetto al fondo. Bucherellare tutta la sfoglia con una forchetta, super consiglio, adagiare sulla frolla un foglio di carta da forno e su di esso versare del riso, questo eviterà alla frolla di gonfiarsi durante la cottura.
Infornare e lasciare cuocere per 40 minuti, a meta cottura o a 15 minuti dal termine della cottura potete 
togliere la carta da forno cosi la sfoglia prenderà più colore.

Sfornare la sfoglia, farla raffreddare e poi comporre la crostata. Frutta logicamente a scelta a seconda dei gusti.
Consiglio di mangiarla il giorno dopo, cosi la crostata si compatterà di più.

Curiosità: 

In questo week end se a qualcuno può interessare a Milano si svolge il MIVEG presso l'idroscalo.
Forse è strano vedere la pubblicità di questo evento in questo blog dato che non tutte le ricette rispettano i 
principi vegani, il blog è appena nato, questa è la prima ricetta vegana postata, ma ce ne saranno altre, ve lo garantiamo.





Basmati e gamberi Gordon style

Origine della ricetta: ricetta rubata dal libro di Gordon Ramsey "un sano appetito". Scopiazzare i grandi serve per cresce ed imparare.



Ingredienti per due:

Olio evo
Mezza cipolla
125 g. di Riso Basmati
Una scorza di limone a strisce
Timo
Uno spicchio d'aglio
Brodo di Pesce
250 g. di gamberetti
250 g. di Gamberoni Argentini
Erba cipollina
Basilico
Prezzemolo




Procedimento:

Scaldare il forno a 190° gradi. Tagliare un foglio di carta da forno a disco sufficiente per coprire la teglia, 
con un buco al centro.

Scaldare la teglia con l'olio e lasciare soffriggere le cipolle fino a farle ammorbidire. Aggiungere poi il riso, 
la scorza di limone, timo, aglio, sale e pepe. Mescolare il tutto facendo tostare il riso. Versare il brodo di pesce e far riprendere l'ebollizione. Unire i gamberetti e coprire con la carta da forno. Trasferire il tutto in forno.

Dopo 15 minuti di cottura, togliere la teglia da forno e aggiungere i gamberoni. Coprire nuovamente con la 
carta da forno e infornare per altri 10 minuti. Sfornare e lasciare riposare per 5 minuti prima di togliere la 
carta.

Prima di servire aggiungere le erbe fresche.

Servire immediatamente.....

Curiosità:

Basmati  "Regina di fragranza", "Ricco di aroma innato" in Hindi e deriva dal sanscrito vasaymayup 
(vasay: aroma; mayup: intriso). Successivamente divenne vasumati nelle lingue prakite, e infine basmati 
che conosciamo oggi.

Secondo i principi dell'Ayurveda, il basmati si considera il re del riso, saatvic (puro), capace di nutrite 
i tessuti del corpo senza appesantirlo.

mercoledì 25 settembre 2013

Involtini Di Spada Ai Sapori Di Sicilia

Origine della ricetta: ricetta frutto della mia fantasia quindi nessuno può lamentarsi...


Ingredienti per due:

Due tranci di pesce spada
Marsala
Granella di noccioline
Uvetta
Pinoli

per la salsa agli agrumi:

2 Arance
2 Cucchiaini di miele
2 Cucchiaini di zucchero di canna
pistilli di zafferano 
peperoncino


Procedimento:

Ridurre i tranci di spada in fette sottili e lasciare marinare nel marsala.

Nel frattempo preparare la salsa agli agrumi unendo tutti gli ingredienti prima indicati e lasciarli cuocere 

fino a che la salsa risulterà densa.

Adagiare sulle fette di spada i pinoli e uvetta e chiudere ad involtino. Passare l'involtino nella granella di 

noccioline e infornare per circa dieci minuti a 180°.

Infine servire con la salsa agli agrumi e volare in sicilia.... almeno con il palato....


Curiosità:

La ricetta richiama i sapori di Sicilia non solo per la salsa agli agrumi,l'utilizzo delle uvette e il marsala ma 

anche perché il pesce spada è un pregiato piatto tipico siciliano, famoso U piscispata a gghiotta (il pesce spada 

alla ghiotta).

Famose le battute di pesca delle "passarelle" o "spatare", le caratteristiche e rapide imbarcazioni specializzate 

nella caccia al pesce spada nello stretto di Messina. 


lunedì 23 settembre 2013

Tajine di agnello con prugne e mandorle

Origine della ricetta: spero di aver seguito in modo abbastanza fedele la ricetta originale, l'ho personalizzata solo un po' negli ingredienti e in qualche dettaglio.E' importante utilizzare uno spargi fiamma per cuocere con il Tajine per evitare che si danneggi.



Ingredienti per due:

400 gr. di Agnello
2 Limoni
2 Prugne fresche
1 Pesca noce
2 Fichi secchi
Mandorle
1 Spicchio d'aglio
Zucchero di canna
Aceto
Cipolla
Olio evo
Miele

Spezie: Cannella, Zenzero, Misto spezie per Tajine, Curcuma, Harissa

Ingredienti per due per cous cous:

125 gr. cous cous
Spezie per cous cous
Cannella
Cumino
Coriandolo
Menta fresca

Per il cous cous e per il Tajine è necessario del brodo quindi prepararlo in anticipo.


Procedimento:

Ridurre l'agnello in pezzi di dimensioni simili per rendere uniforme la cottura.Marinare l'agnello con un filo di aceto per 10 minuti.
Tagliare la cipolla e unirla allo spicchio d'aglio con un filo d'olio e lasciar rosolare entrambi nel Tajine a fiamma bassissima (armarsi di pazienza).
Unire ad aglio e cipolla le spezie, quindi: 3 cucchiaini di spezie per Tajine, 1 cucchiaino di curcuma, 1/2
cucchiaino di Harissa ed una spolverata di cannella e zenzero.Lasciare insaporire il tutto per poi unire l'agnello.Lasciar rosolare l'agnello ed unire poi un mestolo di brodo, coprire il Tajine e lasciarlo cuocere.
Il tempo di cottura logicamente dipende dai pezzi di agnello, indicativamente comunque il tempo di cottura per pezzi piccoli si aggira attorno all'ora di cottura.
Prima di chiudere il Tajine, versare il succo di un limone e salare.

Nel frattempo tagliare la frutta e un limone esclusi i fichi secchi. Caramellare la frutta, sempre esclusi i fichi,in
un padellino con dello zucchero di canna e un filo d'acqua.A dieci minuti dal termine della cottura unire la frutta caramellata, i fichi secchi e un cucchiaino di miele al Tajine. A cottura ultimata prima di servire unire le mandorle tagliate a lamelle.

Per la preparazione del cous cous, lasciar insaporire fra di loro le spezie con un filo d'olio, quindi 1 cucchiaino di spezie per il cous cous, una spolverata di cannella, cumino e coriandolo.
Tostare il cous cous con le spezie, unire quindi la menta tritata fresca. Per completare la cottura versare il
brodo fino a coprire il cous cous. Spegnere la fiamma e lasciar consumare il brodo.
Una volta consumato il brodo sgranare il cous cous.

Ora è tutto pronto non resta che immergersi nell'atmosfera "marocchina".....


          Un mondo di sapori..............











Curiosità:

Noi abbiamo acquistato il Tajine alla Fiera dell'artigianato di Milano cosi come le spezie per il Tajine. In quella sede abbiamo fortunatamente scoperto grazie al "ragazzo delle spezie" e ad una signora di origini marocchine di passaggio che avremmo dovuto acquistare lo spargi fiamma per evitare di spaccare il nostro nuovo acquisto durante la cottura.
Il "ragazzo delle spezie" mi ha coinvolta in un esperienza che mi ha lasciata diciamo senza parole e con un estremo bisogno di liquidi, mi ha fatto assaggiare un peperoncino piccantissimo di cui ora non ricordo il nome, dopo essermi vantata di essere stata nello stand sardo senza aver subito traumi.. beh me la fatta pagare ho risolto solo nello stand indiano grazie al del Tè Verde.

Per chi come noi attende con ansia la Fiera dell'artigianato, quest'anno avrà luogo fra il 30 novembre e l'8 

dicembre.

Altro evento che aspettiamo con ansia è il viaggio in Marocco perché il confronto fra il nostro Tajine d'agnello e l'originale è d'obbligo.....

venerdì 20 settembre 2013

Pesce spada con salsa di yogurt alla menta

Ricetta creata da me, ispirata alla Grecia. Un gusto semplice e leggero per chi ama lo yogurt greco.



Ingredienti per due:

Due tranci di pesce spada
Un vasetto di yogurt greco
Menta
Olio evo
Erba cipollina
Aglio
Pepe e sale
Per la cottura è necessario un saccoccio



Procedimento:

Ridurre i pesce spada in tranci di circa 2 cm e lasciarli marinare in olio ed erba cipollina per mezz'ora circa.

Nel frattempo preparare la crema allo yogurt, mescolando lo yogurt con un filo d'olio, sale, mezzo spicchio d'aglio e menta; menta e aglio vanno tritati finemente.

Adagiare i pezzi di spada nel saccoccio, salare e pepare. Chiudere il saccoccio e cuocere il tutto in una pentola con acqua in ebollizione per 10 minuti.

Impiattare e gustare....

Curiosità:

La vendita di yogurt greco è aumentata in modo esponenziale sia in Italia che in America.
Nasce nei Balcani, nello specifico in Bulgaria, diffuso poi nel sud della penisola balcanica.
Ora come ora questo prodotto ha ben poco di greco in quanto la sua produzione è per la gran parte altrove. Le uniche aziende con sede in Grecia sono la Fage e la Mevgal, quindi se vogliamo aiutare i nostri amici greci impegniamoci a consumare solo queste marche.

A differenza dei classici yogurt, lo yogurt greco colato ha più proteine e meno carboidrati.

In Grecia viene consumato a tutte le ore del giorno, particolarmente utilizzato per lo tzatziki.





mercoledì 18 settembre 2013

Baccalà con salsa agrodolce

Un classico della cucina toscana ovvero il "dolce-forte" con qualche variazione. Questa ricetta la ritroverete sul web in tutte le "salse", la mia piccola variazione consiste nella cottura del pesce. Per quanto riguarda il dolce-forte e reso più semplice in quanto utilizzato per accompagnare il baccalà, mentre nasce per accompagnare la selvaggina.

Il "dolceforte", più che una ricetta era da considerarsi una salsa d’accompagnamento, unita a metà cottura ad animali come lepre o cinghiale preparati in umido. 
Il vero dolce-forte si prepara con l'aggiunta del cacao.




Ingredienti per due:

250 gr. di baccalà
aceto di mele
zucchero di canna
pinoli 
uva passolina


Procedimento:

Tagliare il baccalà in piccoli tranci, e cuocere semplicemente 
al vapore per circa cinque o sei minuti.

Nel frattempo in un pentolino cuocere per qualche minuto due cucchiai di
aceto con un cucchiaio di acqua, un cucchiaino di zucchero di canna 
dei pinoli e l'uva passa precedentemente lasciata in ammollo qualche 
minuto.

Servire il baccalà versando su il "dolce-forte".



domenica 15 settembre 2013

Sushi Homemade

Inutile stare qui a raccontare come fare il sushi, anche perché non c'è molto da dire secondo me.
Il segreto è nel riso e per il resto ci vuole solo pazienza e fantasia.

In ogni caso ecco qui le basi.....

Riso per sushi:

300 gr. di riso per sushi
350 ml di acqua
Una tazzina da caffè di condimento per sushi

Procedura:

Sciacquare il riso sotto l'acqua fredda, fino a che l'acqua non sarà limpida. Il tutto servirà per togliere
l'amido.
Passare il riso in un pentolino con l'acqua, coprire con un coperchio e portare all'ebollizione. Raggiunta
l'ebollizione abbassare la fiamma e lasciar cuocere per altri 10 minuti.

Terminata la cottura, levare il coperchio e coprire il riso con un canovaccio. Rimettere il coperchio e lasciar
riposare per 15 minuti.

Spargere il riso in maniera non omogenea su una base oppure in una ciotola non metallica. Con un cucchiaio
di legno sgranare il riso e nel frattempo versare il condimento per il sushi.

Coprire il riso fino a che non dovrete utilizzarlo, il riso dura solo un giorno e non deve essere riutilizzato.


Esistono svariate tipologie di sushi e con un po' di fantasia si può creare di tutto.

Nel piatto creato da me ci sono queste tipologie:

Sashimi: considerata la vera anima della cucina giapponese. Per comodità io l'ho preparato
              solo di salmone.

Nigiri sushi: i nigiri sono costituiti da pesce crudo avvolto intorno a un nucleo di riso messo in forma.
                    In giapponese nigiri, significa "pressato".

Temaki: rotolo di sushi  con alga nori all’esterno, ripieno di riso e due, tre ingredienti a scelta. Quelli
             preparati da me sono con avocado, cetriolo e salmone.

Hossomaki: sono cilindretti di riso racchiusi in un foglio di alga nori con il condimento al centro. Fanno
                   parte della famiglia dei maki zushi "rotolini di sushi", gli hosomaki sono "rotoli stretti".

Uramaki: sono cilindretti di riso con l'alga all'interno.

Gunkan Nigiri: sono un tipo di nigiri che contiene gli ingredienti come una barca.

Urumaki con surimi,
philadelphia e avvocado







Urumaki con verza,
surimi e philadelphia
Urumaki con zucchina e salmone






Urumaki, salmone out
 con cetriolo e avvocado



Curiosità:

Il sushi nasce nel quarto secolo ed era diffuso nel sud est asiatico come particolare metodo di conservazione 
del pesce.

Questa tipologia di conservazione del pesce viene introdotta in Giappone dalla Cina e dalla Corea.

Il sushi moderno ovvero il nigiri-zushi nasce nel 1800 tra le bancarelle di Tokyo-Edo.








venerdì 13 settembre 2013

Spaghetti di farro con curry e radicchio



Ingredienti per due:

140 gr. di spaghetti al farro
400 gr. di canocchie
Radicchio
Panna
Curry
Vino bianco secco
Aglio e Cipolla
Pepe e Sale
Olio evo

Procedimento:

Mettere in acqua le canocchie con un po' di sale grosso e lasciar risposare qualche minuto, sciacquare e ripetere l'operazione fino a che l'acqua non sarà completamente pulita.

Portare all'ebollizione l'acqua per la pasta.

In un padella soffriggere la cipolla e l'aglio, aggiungere il radicchio e le canocchie che sfumeremo con il vino
bianco. Una volta evaporato il vino aggiungere il curry e fate insaporire.

Ora versare in padella la panna.

Scolare la pasta molto al dente e saltarla in padella fino a che tutto risulti ben amalgamato.

Ed ora siamo pronti per assaporare il tutto......



Consiglio:

Ho provato questa ricetta anche senza panna è un po' più "strong" , per chi ama i sapori forti, mentre la
panna rende il piatto più delicato. Io uso esclusivamente la panna leggera.
Altra variante la curcuma al curry, io ho preferito il curry.


giovedì 12 settembre 2013

Tacchino con crema di fichi al porto



Origine della ricetta: dato che non è una sorpresa in virtù del titolo che alcune ricette sono il frutto di imitazioni a volte con variazioni e a volte no; questa ricetta è frutto della mia fantasia, spero vi piaccia.



Ingredienti per due:

1 Cosce di Tacchino
8 Fichi di medie dimensioni
Porto
Vino rosso (Negroamaro)
Burro
Fecola di patate
4 Bacche di ginepro
2 Fiori di garofano
Porro
Sale e pepe

Per la cottura:
1 Saccoccio
Spago da cucina



Procedimento:

Disossare la coscia di tacchino per aromatizzarla con bacche di ginepro schiacciate e fiori di garofano. 
Mettere sale e pepe, per poi chiudere la coscia con lo spago da cucina.
Creare dei forellini nella carne con un coltello e massaggiare la coscia con un filo d'olio.
Adagiare il tacchino in un saccoccio, prima di chiuderlo bagnare la carne con il vino e aggiungere 
sale e pepe. Ora chiudere il tutto per cuocere in forno per trenta minuti a 200°.

Nel frattempo far soffriggere in un pentolino del porro. Aggiungere sei fichi tagliati a pezzettini in modo che si 
spezzino più facilmente. Sfumare con il porto, una volta evaporato aggiungere del burro per fare addensare la salsa.

Terminata la cottura del tacchino lasciarlo riposare prima del taglio.

Nel contempo versare il liquido che si sarà creato nel saccoccio in un padellino per crearne una salsina con 
l'aiuto della fecola di patate.

Ora tagliare il tacchino, impiattare insieme alla salsa di fichi al porto, i restanti fichi che abbiamo 
lasciato crudi e la salsina ricavata dal liquido di cottura del tacchino.

Ed ora a tavola......

Curiosità:

I fichi sono un concentrato di sali minerali, in particolare potassio, magnesio e ferro, ruolo particolarmente importante rivestono le vitamine antiossidanti in essi contenute.

Famoso il Fico ruminale, l'albero di fichi sotto il quale si adagiò la cesta di Romolo e Remo che furono poi 
allattati dalla lupa. Sembra si ergesse alle pendici del colle Palatino nei pressi della grotta Lupercale.


Un po' di noi:

Questa ricetta  mi ricorda l'infanzia. La campagna di mio padre era piena di alberi di fico, adoravo 
arrampicarmi e riposare fra le loro braccia per assaporare i fichi appena raccolti.



martedì 10 settembre 2013

Tranci di rana pescatrice con forme e colori.

Ingredienti per due persone:

200 gr di rana pescatrice pulita
150 gr di patate gialle
50 gr di cipolla bianca
Una bustina di zafferano
Mezzo broccolo
Mezzo cucchiaino peperoncino rosso
1 spicchio d’aglio
40 gr di fagiolini
Timo
Sale, pepe e olio evo q.b.



Procedimento:

Tagliare la rana pescatrice in piccoli tranci, con gli scarti preparare un fumetto di pesce.

Soffriggere in una padella la cipolla con un filo d'olio ed aggiungere le patate tagliate a fette, coprire con il
brodo di pesce e completare con zafferano e timo.
Continuare la cottura fino a che non si sarà consumato il brodo. Al termine frullare in modo da creare una
purea.

Pulire i fagiolini e lessarli in acqua salata, appena cotti passarli sotto l'acqua fredda.

Tagliare il broccolo in piccoli pezzi e cuocerlo in acqua bollente. Ora scolate il broccolo e passatelo in una
padella con filo di olio caldo, aglio e peperoncino.Eliminare lo spicchio d'aglio, regolare con il sale e
lasciar cuocere fino a che il broccolo non si trasformi in una purea.

Cuocere i tranci di rana pescatrice in forno adagiandoli sulla carta da forno con sale,olio e pepe ad
una temperatura di 200° per cinque minuti.

Ed ora non vi resta che sbizzarrirvi nella composizione del piatto e gustare.....

Curiosità:

Il sapore della rana pescatrice varia a seconda della sua provenienza; quelle pescate nell'Adriatico hanno
carni sode ed un gusto delicato mentre pescate in Sicilia in virtù di una alimentazione differente hanno carni con un sapore più intenso.

lunedì 9 settembre 2013

Noodles con brodo agropiccante di vongole


Origine della ricetta:

Imitazione con piccole varianti e omissioni di una ricetta del mitico Gordon Ramsay dal libro Un Sano Appetito.

Ingredienti per due:

Per il brodo:

750 Ml di brodo di pesce
1 cucchiaio di Zenzero in polvere
1 e 1/2 cucchiaio di aceto di riso
2 cucchiaini di zucchero di canna
1 cucchiaino di peperoncino
1 e 1/2 cucchiaio di salsa di soia
mezzo lime
prezzemolo

Per servire:

500 gr. di Vongole
100 gr. di Somen
olio di semi

Procedura:

Aggiungere al brodo di pesce lo zenzero, prezzemolo, aceto di riso, zucchero, peperoncino, il succo di mezzo lime e la salsa di soia.

Mescolare ogni tanto per far sciogliere lo zucchero, abbassare la fiamma e lasciare cuocere per 3/4 minuti.

Portare all'ebollizione l'acqua per cuocere i Somen.

Lavare sotto l'acqua le vongole (io ho usato quelle bianche). Alzare la fiamma del brodo ed aggiungere le vongole.
Coprire e quando riprendere l'ebollizione abbassare la fiamma e lasciar cuocere per altri 3/4 minuti, finché
le vongole saranno tutte aperte.

Nel contempo, cuocere i Somen per tre minuti come indicato nella confezione. Scolarli e passarli sotto
l'acqua fredda. Riporli poi nelle singole ciotole per zuppa.

In fine versare su ogni porzione di Somen un filo di olio di semi per condirli e subito dopo completare il tutto
con il brodo.

Ora gustare......






domenica 8 settembre 2013

Parmigiana di pollo


Origine della ricetta:

Ho arricchito nel bene e nel male (questo sarete voi a giudicarlo) e variato in qualche modo una ricetta trovata in giro nel web:

http://ricette.donnamoderna.com/fusi-di-pollo-con-melanzane

Ingredienti per due persone:

6 fusi di pollo
1 melanzana striata
2 zucchine
scamorza
concentrato di pomodoro
vino bianco
aglio
rosmarino, timo e maggiorana
sale, pepe
olio evo




Procedimento:

Sistemare i fusi in una teglia da forno con olio,
aromi, sale, pepe e un filo di vino sul fondo.
Infornare nel forno preriscaldato per 10 minuti a 200°.

Tagliare a dadini zucchine e melanzane e scamorza; soffriggere uno spicchio d'aglio in una padella con l'olio, aggiungere poi melanzane e zucchine, salare e pepare.
Far rosolare e aggiungere il concentrato di pomodoro, lasciare in saporire per un paio di minuti.

Unire il tutto nella teglia con il pollo e far cuocere per altri 30 minuti.

Ad un paio di minuti dal terminare della cottura aggiungere la scamorza precedentemente tagliata a dadini.

Al trentesimo minuto sfornare, disponete nel piatto ed infine gustare senza scottarsi.......


Curiosità:


Melanzana striata di Gandia (Solanum melongena)

La listada de Gandia è un'antica varietà di melanzana salvata dall'estinzione grazie all'azione dei seed savers: è la "dolce" striata di Gandia. la melanzana striata di Gandia è di origine spagnola. Gandia infatti è una piccola città turistica della costa mediterranea a 65 km. a sud di Valencia.

Cos'ha di speciale questa melanzana? Sicuramente il fatto che esiste da circa un secolo e mezzo conservando immutate le sue caratteristiche di gusto dolce eccellente e un colore di buccia davvero unico nella sua specie: rosa striato di bianco. Ama i climi caldi e le stagioni lunghe, e produce una decina di frutti per pianta.

Grazie ai seed savers europei dell'Associazione Kokopelli è possibile ancora oggi poterla riseminare negli orti, e vederla crescere - così come è successo a me - per poi scoprirne il particolare gusto.

CHI SONO I seed savers?coltivano nei loro normali orti delle piante che altrimenti avrebbero rischiato la
completa estinzione, conservandone i semi per ridistribuirli alle future generazioni: queste persone di genere un po' speciale sono chiamate con il nome di seed savers, salvatori di semi.